Notte della Taranta, Mannoia: "La novità è nell'interpretazione"
La Notte della Taranta, progetto culturale sostenuto dalla Regione Puglia e da Puglia Promozione con Unione dei Comuni della Grecìa salentina e Istituto Diego Carpitella, è giunto alla sua 26esima edizione. L'appuntamento è sabato 26 agosto a Melpignano (LE), a partire dalle ore 22:30 nell’ex piazzale degli Agostiniani con la possibilità di seguire l’evento e collegarsi in diretta sul sito ufficiale della manifestazione.
In occasione della conferenza stampa tenutasi oggi, il ministro Gennaro Sangiuliano ha inviato un video messaggio in cui ha sottolineato l’importanza di questo evento: “La ritengo una delle manifestazioni di cultura popolare più importanti d’Europa e della nostra nazione. Nel suo essere si fondono stili diversi che trovano una perfetta sintesi e che richiamano lo spirito del Mediterraneo e quindi il fatto di essere una nazione al centro del bacino del Mediterraneo, capace di attrarre e mescolare le diverse culture che si sono succedute nel corso dei secoli. Ho sempre affermato che la ricchezza d’Italia è la pluralità delle regioni, ciascuna delle quali con le peculiarità, museali, archeologiche. Questo evento troverà sempre il mio sostegno, mi sono sempre occupato della Notte della Taranta anche da direttore di tg, perché è una manifestazione comunitaria e identitaria che fa stare insieme. E stare insieme è qualcosa di necessario.”
Il tema di questa edizione è “Le donne nella musica popolare. Festival sul tema dell’identità”, concetto di riflessione ispirato a Italo Calvino in "Le civiltà delle macchine": “L’identità è un fascio di linee divergenti che trovano nell’individuo il punto d’interesse”.
Quest’anno nelle vesti di maestra concertatrice troviamo Fiorella Mannoia, che ha scelto di chiamare sul palco “gli artisti che sente più vicini”: Arisa, Brunori Sas e Tananai.
Fiorella Mannoia ha raccontato: “Sono venuta una volta ospite di Carmen Consoli, ma entrare e uscire è una questione di divertimento, perché si ascoltano con più superficialità i brani: quando si va a fondo, si apre un mondo. Ascoltare queste canzoni è trascinante, sono ritmi che ti fanno ballare: se entri nelle pieghe come Ferma zitella, tutte le canzoni hanno l’interno tema lo sfruttamento nel lavoro, matrimoni obbligati, donne abusate. All’interno c’è sempre una sorta di malinconia e questo accade un po’ in tutta la musica popolare. C’è questa disperata allegria, bisogna avere l’opportunità di entrarci dentro”.
Ad Arisa abbiamo chiesto quale fosse la propria definizione di “identità”: “L’identità è rispetto per se stessi senza aderire alla moda a quello ‘che va’. Credo che la Notte della Taranta sia una delle testimonianze più importanti del mantenimento dell’orgoglio per le proprie radici che si manifesta anche quando, per esempio, le persone vengono a correggerti la pronuncia di una parola perché ti voglio far capire davvero chi sono, vogliono farti capire appieno la loro cultura. Ed è una cosa bellissima quella di volersi far conoscere per quello che si è, talmente puliti e fieri che non hanno paura di mostrarsi”.
L’importanza delle radici è stata ripresa dall’artista in sala stampa, spiegando: “Io sono orgogliosamente del Sud, di un piccolo paesino della provincia di Potenza. Quando facciamo una festa in famiglia balliamo la tarantella, la nostra cultura è molto vicina a quella salentina, i vostri racconti sono anche i nostri. È stato facile entrare nel vostro mondo sonoro, meno facile entrare nel vostro dialetto, ma sono stata aiutata da professionisti e dalle persone del posto. E sono certa che mi sentirò a casa”.
Brunori Sas ha ribadito il ruolo portante della tradizione, ma andando oltre e parlando di un passaggio naturale ed inevitabile, ossia, l’ibridazione: “E’ importante portare avanti l’identità, ma anche l’ibridazione, perché solo così si può ottenere qualcosa di più bello. É utile per tutti se riusciamo a mescolarci e a capire le ragioni dell’altro. L’identità è un arricchimento se è vista come la somma di tante identità”.
Al cantautore calabrese abbiamo chiesto quale fosse il rapporto tra identità e ibridazione e come si sta evolvendo nella musica: “L’ibridazione è un processo naturale e inevitabile. Mi dispiace per chi pensa di voler mantenere a tutti i costi, ergere muri e mettere confini che sono cola brodi. È la storia dell’uomo che è fatta di ibridazione. Tra l’altro il mio nome e cognome, Dario Brunori, è anagrammatico da un raro ibrido e sono molto felice di aver scoperto questa cosa e dell’idea che la mia vita è ibrida- sono figlio di una romagnolo e di una cosentina- e quindi spero che il mio percorso sia sempre arricchito dalle contaminazioni. Nella musica stiamo vivendo due momenti completamente diversi: da una parte il colonialismo che ci ha sempre caratterizzato- anche nella richiesta dell’ospite internazionale c’è sempre di fondo l’idea che comunque avere qualcuno da fuori è sintomatico dell’idea che dobbiamo sempre guardare al fuori- dall’altra sembra, soprattutto dalle nuove generazioni- io seguo molto i miei nipoti che ascoltano la trap- che si usino i dialetti, come quello calabrese, quindi c’è un recupero della tradizione in un contesto contemporaneo. Il mainstream rappresenta, giustamente, quello che è più omologante perché deve rivolgersi alla massa”.
Un festival in cui, dunque, si incontrano tradizione e contemporaneità, dove la società è “frutto di una mescolanza” come ha dichiarato Fiorella Mannoia; abbiamo approfondito il discorso chiedendole chi in questa edizione sta rappresentato la tradizione e chi la novità: “Innanzitutto, la presenza di Tananai è la novità che si mette a disposizione per interpretare una musica in lingua salentina, per cui già quello è una motivazione ed esempio di come un giovane possa entrare in questo mondo. Gli arrangiamenti sono stati fatti da un percussionista- e un percussionista che deve arrangiare i brani delle Notte della Taranta è come un bambino che va a Disneyland- e ci mette dentro tutto il suo sapere che ha come matrice anche quello che viene da furori: si va in trans con il tamburo nel Salento come in Africa, come nel Salento così come a Cuba. La cura che ha messo (Carlo di Francesco, ndr) è di chi vuole mescolare e far mescolare che queste cose che sono connesse. La novità siamo tutti noi e ognuno di noi dà la sua versione, canta a suo modo le canzoni. È la musica la novità”.
Fiorella Mannoia ha messo un punto su un aspetto chiave e di base dell’intero evento: la Taranta è donna; ha spiegato: “É una questione di femmine, che sono state pizzicate soltanto perché ribelli, definite streghe, bisognose di essere salvate dal demonio…Concetto che ho capito attraverso anche i racconti e le spiegazioni di Luigi (Gigi) Chiriatti e mi sono concentrata su questo…Abbiamo passato un pomeriggio insieme e il fatto che dopo una settimana se ne sia andato mi ha molto addolorato”.
E non sono mancati i riferimenti al caso dello stupro di Palermo; l’artista- ricordiamo che è sempre stata attiva in manifestazioni contro la violenza sulle donne come il concerto evento all’Arena di Verona “Una Nessuna Centomila”, che dopo un anno ha portato alla nascita dell’omonima Fondazione, ha dichiarato: “I fatti che sono successi ultimamente, indubbiamente, hanno sconvolto tutti. Ho letto quelle chat e mi sono domandata se pubblicarle o meno sui miei canali social, e l’ho fatto perché si possa capire a fondo quali sono le motivazioni, se ci sono, che spingono dei giovani a comportarsi in questo modo e accanirsi sul corpo di una donna. Quelle chat dovrebbero essere portate nelle scuole perché un conto è dire ‘hanno violentato un'altra donna’, ma leggere quello che hanno detto quei ragazzi è importante. Sul palco ci tengo a dire, prima di cantare ‘Fimmene Fimmene’ due parole e a sottolineare il mio pensiero: è il momento di alzare la voce”.
Sul fatto che la Taranta fosse femmina, Brunori ha dichiarato: “In questo evento porto il mio raccontare una forma maschile che ha a che fare con una sensibilità- che solitamente si attribuisce alla sfera femminile- che solitamente in queste mascolinità velenose, di cui spesso si parla, sembra non essere presente”.
Il Concertone si aprirà con l’omaggio di Fiorella Mannoia al direttore artistico del festival Gigi Chiriatti scomparso di recente e interpreterà “Un giorno di venerdì”; Brunori Sas interpreterà “Lule Lule” in arbereshe e “Aremu” in grico mentre Tananai canterà “Ri lo la la” in grico e “Pizzica di Aradeo” in dialetto salentino e ad Arisa è affidata “Ferma Zitella” e “Lu Ruciu de lu mare”, due brani simbolo del repertorio dell’Orchestra Popolare.
L’Orchestra Popolare Notte Taranta sarà diretta da Fiorella Mannoia; le coreografie a cura di Francesca Dimaio; arrangiamenti di Carlo Di Francesco – Orchestra Popolare – Clemente Ferrari.
Le dichiarazioni delle istituzioni:
Massimo Manera presidente Fondazione de La Notte della Taranta ha spiegato: “La Notte della Taranta immaginiamo abbia invertito il processo del percorso identitario: prima si guardava solo indietro, al passato, oggi invece è un percorso ben radicato al passato ma che guarda avanti, amplia l’orizzonte. E poi c’è un aspetto imprescindibile, il ritorno economico: una microeconomia che si regge attorno a questo evento e che nel corso degli anni è stato documentata da università ed enti di ricerca, tra cui prestigiose università che si traduce in un ritorno economico per tutto il traduce in un ritorno economico per tutto il territorio”.
Sen. Roberto Marti presidente Commissione Cultura Senato ha aggiunto: “E’ un lavoro di costruzione di cultura, di paesaggio, di valorizzazione che ormai è diventato fondamentale per il nostro territorio. La regione non può da sola mantenere una struttura del genere, c’è bisogno del supporto dello Stato per creare un luogo internazionale di cultura, ha bisogno del sostegno di tutti per girare il mondo, per portare questo luogo, questa tradizione e questa cultura che si evolve ed è giusto che sia così mantenendo queste tradizioni vive”.
Alessandro Delli Noci Assessore regione Puglia: “Questo progetto rappresenta l’identità pugliese tutta, rappresentiamo una Puglia capace di valorizzare l’identità, in un momento in cui l’identità si perde. Questo grazie ad un lavoro di ricerca della Fondazione La Notte della Taranta e della Grecìa Salentina. Sono anche molto felice di questo fare rete come già avvenuto con la Taranta anche per l’artigianato pugliese il fare sistema porterà a grandi risultati per le produzioni artigianali d’eccellenza.
On. Claudio Stefanazzi: “questo è un processo molto lungo che è durato molti anni, cominciato con la volontà di un manipolo di donne e uomini che hanno inventato l’identità come asset culturale ed economico e da quel processo siamo arrivati a questa meraviglia. Credo che questo percorso vada sostenuto e rilanciato perché in questo momento storico in cui viviamo un’incertezza generale è importante recuperare lo spirito identitario, dare a chi vista la Puglia identitario, dare a chi vista la Puglia un’idea chiara di ciò che siamo”.
Valentina Vantaggiato Sindaca di Melpignano: “Il nostro piano sicurezza è ormai consolidato, quest’anno abbiamo aggiunto una modifica per migliorare ancora di più l’accessibilità al Concertone per oltre 150 mila persone. Mi auguro che l’evento dedicato alle donne possa essere volano e voce per lanciare un messaggio contro ogni violenza”.